TECNICHE DI RICOSTRUZIONE DEL SENO: LE NUOVE METODOLOGIE

Quello al seno risulta essere il tumore più frequente in assoluto: in Italia si stima che una donna su otto rischia di ammalarsi di cancro alla mammella. I numeri di casi aumentano quasi del 0,3% ogni anno, ma, per fortuna, i tassi di mortalità si stanno via via abbassando. 

La buona notizia è che sconfiggere il cancro al seno è oggi diventata piena realtà: dopo cinque anni dalla diagnosi si ha circa l’87% di possibilità di sopravvivere, anche se spesso la cura può comportare l’asportazione chirurgica di un solo o entrambi i seni. Vi sono donne che in seguito alla guarigione decidono di non ricorrere alla chirurgia plastica per annullare i drastici effetti della mastectomia, traendo ogni giorno coraggio e sicurezza dai segni dell’operazione. 

Altre, invece, dopo essersi viste asportare uno solo o entrambi i seni, desiderano tornare alla normalità, per non vivere più sotto l’ombra del cancro che hanno superato. In questi casi l’operazione di  ricostruzione del seno è un modo per allontanarsi dalla malattia, riconquistare la femminilità e riconoscersi pienamente osservandosi allo specchio.

Non a caso un intervento di oncoplastica rientra oramai a pieno titolo nella cura del cancro, per questo è a carico del Servizio Sanitario Nazionale. 

Quale tipo di ricostruzione del seno preferire?

La ricostruzione di uno o di entrambi i seni dopo una mastectomia può essere di tipo conservativo nel caso in cui l'operazione di asportazione ha riguardato solo una porzione della mammella. In caso di mastectomia totale allora due sono le possibilità: la tecnica più tradizionale dell'impianto di protesi mammarie oppure quella più recente che prevede l'impiego di tessuto autologo, ovvero lembi di pelle e grasso prelevato dalla paziente stessa.

Ricostruzione del seno concomitante o in differita

Va detto che per l'intervento di ricostruzione del seno non esiste una sola metodologia adatta a tutte; è importante che ciascuna scelta venga valutata in base alla storia clinica della paziente, la sua conformazione fisica e ovviamente alla forma del seno. 

Anche per le tempistiche di intervento si può procedere sia contestualmente all'intervento di asportazione del tumore, sia in una fase successiva, detta appunto differita. 

Ricostruzione del seno con protesi

La ricostruzione del seno tramite impianto di protesi può avvenire fin da subito oppure si può scegliere di farlo a distanza di mesi. Esiste anche una terza possibilità che prevede dapprima la sistemazione di un espansore che posto al di sotto del muscolo pettorale creerà lo spazio e faciliterà l'inserimento della protesi definitiva in un secondo momento. Le protesi impiegate per la ricostruzione del seno sono le stesse che vengono utilizzate in una mastoplastica additiva di tipo estetico. Le protesi in commercio hanno un involucro in silicone e l'interno costituito di silicone gel o soluzione fisiologoca. I moderni materiali di cui sono composte oggi le protesi mammarie sono a prova di rottura: il gel di silicone è così compatto che non c'è il rischio di dispersione.

Una delle ultime novità in fatto di mastoplastica additiva e di ricostruzione del seno è l'utilizzo di grasso e tessuti prelevati dalla paziente e trasferiti nella regione mammaria. Il principale vantaggio delle tecniche di utilizzo di tessuto autologo per il rimodellamento del seno è che il grasso corporeo contiene cellule staminali che perciò rigenerano autonomamente i tessuti, inoltre essendo grasso appartenente alla paziente si evitano i casi di rigetto.

Ricostruzione del seno con lembo addominale

E' una tecnica che prevede il prelievo del grasso che si trova tra l'addome e il pube detta anche DIEP (Deep Inferior Epigastric Perforator). Sicuramente una tecnica consigliata per chi ha una misura di seno abbondante e per chi vuole un risultato duraturo e il più naturale possibile. 

PRO 

  • Risultato estremamente naturale 
  • Recupero rapido della qualità della vita 
  • Riduzione dei rischi di infezione 
  • Al tatto il tessuto rimpiantato sarà del tutto simile a quello di un seno naturale, si modificherà e invecchierà insieme alla paziente 

CONTRO 

  • Cicatrice addominale 
  • Rilassamento addominale (colmabile con fisioterapia e attività fisica) 
  • Aspetto naturale quindi non necessariamente migliore esteticamente

Ricostruzione del seno con lembo dorsale

Nei casi di donne minute o con poco grasso addominale si può ricorrere al grasso dorsale quindi è una tecnica alternativa al DIEP 

PRO 

Mantiene tutti i vantaggi di una ricostruzione autologa con in più la possibilità di ricostruire un seno piccolo e più naturale 

CONTRO 

Difficoltà di mobilità della spalla durante le prime settimane

Ricostruzione del seno con Lipofilling

Nel caso in cui l'operazione di mastectomia non abbia causato dei grossi danni, si può optare per il lipofilling, ovvero il prelievo di grasso sottocutaneo da varie parti del corpo che ne contengono in abbondanza. Così facendo è possibile aumentare il volume del seno, riempire eventuali asimmetrie o difetti di piccole dimensioni. 

PRO 

  • si evita il rigetto 
  • miglioramento dell'aspetto anche nelle zone in cui il grasso in eccesso è stato prelevato 
  • l'operazione è ripetibile 

CONTRO 

  • non sempre il risultato desiderato si ottiene fin da subito: spesso bisogna attendere qualche mese o ripetere l'operazione 
  • l'intervento può causare ematomi 

Una delle caratteristiche fondamentali della bellezza è sicuramente l’armonia con se stesse e con il proprio corpo: non solo un fattore estetico ma anche psicologico, in quanto piacersi e sentirsi belle è l’unico modo per riacquistare serenità e armonia con se stesse.

Tutti i maggiori professionisti sanno bene che sconfiggere una malattia si compone sia di una parte prettamente medica che di una psicologica, per questo molte donne decidono di tornare alla normalità e per questo lo studio delle tecniche di ricostruzione del seno continua a fornire ai chirurghi plastici nuove tecniche e mezzi per riuscire a restituire naturalezza e normalità.

Contenuti originali Chirurgia Plastica Estetica a cura del Prof Mario Dini

Articolo scritto dal Professor Mario Dini medico chirurgo Laureato all'Università degli Studi di Firenze e specializzato in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso l'Università degli Studi di Catania. Abilitato alla professione medica sia in Italia che negli U.S.A. e in Canada (Usmle). Già Primario del Reparto Universitario-Ospedaliero di Chirurgia Plastica del Centro Traumatologico Ortopedico (CTO) dell'Azienda Ospedaliera di Careggi e Professore Associato della Cattedra di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica dell'Università degli Studi di Firenze. Mario Dini ha partecipato a tirocini e aggiornamenti presso la Thomas Jefferson University di Philadelphia, l'Università di Porto Alegre in Brasile e l'Università di Parigi. Il Prof. Mario Dini ha all'attivo oltre 12000 interventi chirurgici e autore di oltre 160 pubblicazioni.