SELFIE E CHIRURGIA DEL VOLTO: UN TREND IN CRESCITA

Viviamo nell'era della condivisione: partecipare a un evento, incontrare personaggi famosi, ma anche una cena tra vecchi amici, non sono esperienze soddisfacenti se non passano per i Social Network. L'importante è farsi trovare perfetti e in splendida forma. Già, ma se così non fosse? Rinunciamo allo scatto? Non se ne parla.

I rullini sviluppati, fermati sugli album da angoli trasparenti, sono oggi l'archivio di Facebook e di Instagram, oltre a tanti altri social dedicati al mondo del lavoro, dello sport o del divertimento. In essi è racchiuso il ricordo di come eravamo, di come siamo cambiati, della nostra trasformazione fisica, sociale e professionale. Tutto a disposizione del web.

Sono aumentati i giovani capaci di gestire i software grafici e così le foto scattate con lo smartphone subiscono ormai numerose correzioni, necessarie spesso per apparire al meglio. C'è chi ha investito molto in corsi di formazione e perfezionamento, perché curare la propria reputation equivale a curare l'aspetto fisico. Ma è veramente così?

Viaggi, incontri, impegni di lavoro sono spesso scanditi da un selfie perché il binomio here - now contribuisce ad arricchire il proprio curriculum e, allora, meglio studiare ogni piccolo dettaglio e applicare ritagli, filtri, cornici e tutto ciò che la App preferita mette a disposizione. Ma non è tutto, perché qualcosa sta accadendo.

I dati diramati dall’American Academy of Facial Plastic and Reconstructive Surgery hanno fatto presto breccia sui portali dedicati al Benessere ma anche alle Nuove Tecnologie offrendo spunto per alcune riflessioni: gli interventi chirurgici più richiesti del 2017 sono la rinoplastica ed il lifting del viso - guarda caso le parti del volto esposte alle fotocamere - e alcuni pazienti non hanno nascosto il rapporto causa-effetto tra la mania dei selfie e il ricorso al chirurgo plastico.

Medicina estetica e chirurgia plastica sono un settore in espansione, la ricerca ha permesso di semplificare le operazioni, ridurre i tempi di recupero ed individuare nuovi prodotti e metodi non invasivi di intervento.

C'è chi ha invitato a prestare attenzione a quella che potrebbe essere solo una falsa rappresentazione della realtà, derivante dalla distorsione degli obiettivi presenti nelle fotocamere, ma c'è chi ha voluto comunque approfondire i propri sospetti rivolgendosi a professionisti della medicina estetica. Gli esperti segnalano come spesso, difetti che appaiono meramente estetici, ad esempio in otorinolaringoiatria, possono in realtà avere ripercussioni sul proprio stile di vita: un esempio sono la respirazione e la masticazione.

L'autostima è innata nell'essere umano, tanto che spesso la carenza viene affrontata come un gap da colmare, davanti alle sfide della vita.

La maggiore attenzione alla salute alimentare e fisica, un occhio di riguardo per il proprio benessere, sarebbero dunque l'effetto di una società che non rinuncia a ritoccare graficamente il proprio profilo esposto ai navigatori della rete, ma si interroga anche sulle opportunità che la scienza e la medicina offrono per intervenire professionalmente.

Contenuti originali Chirurgia Plastica Estetica a cura del Prof Mario Dini

Articolo scritto dal Professor Mario Dini medico chirurgo Laureato all'Università degli Studi di Firenze e specializzato in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso l'Università degli Studi di Catania. Abilitato alla professione medica sia in Italia che negli U.S.A. e in Canada (Usmle). Già Primario del Reparto Universitario-Ospedaliero di Chirurgia Plastica del Centro Traumatologico Ortopedico (CTO) dell'Azienda Ospedaliera di Careggi e Professore Associato della Cattedra di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica dell'Università degli Studi di Firenze. Mario Dini ha partecipato a tirocini e aggiornamenti presso la Thomas Jefferson University di Philadelphia, l'Università di Porto Alegre in Brasile e l'Università di Parigi. Il Prof. Mario Dini ha all'attivo oltre 12000 interventi chirurgici e autore di oltre 160 pubblicazioni.