IL SUPER LATO B CHE FA TENDENZA: IN AUMENTO LE RICHIESTE DI GLUTEOPLASTICA

I recenti dati diffusi dall’AICPE (American Society of Aesthetic Plastic Surgery) riferiscono di un deciso incremento degli interventi di gluteoplastica:+ 24% nel 2019 e +73% dal 2015.


Dalla magrezza estrema degli anni Novanta interpretata dalle forme minute di Kate Moss, alla “forma a clessidra” sbandierata oltreoceano negli ultimi tempi quale diktat assoluto di avvenenza femminile, i canoni estetici sono cambiati più volte nel corso dei decenni riproponendosi ciclicamente. Così se fino all’altro ieri si osannava il fondoschiena discreto e sportivo di Pippa Middleton e tutte volevano somigliare alla top model longilinea Cara Delevingne, oggi le donne sembrano rincorrere un lato B abbondante, rotondo e sporgente su modello di JLo e Kim Kardashian. Un risultato per cui spesso non sono sufficienti allenamento e predisposizione genetica, ma in vista del quale è sempre più diffuso il ricorso alla chirurgia estetica se, come ci confermano i dati diffusi dall’AICPE (American Society of Aesthetic Plastic Surgery), le richieste di interventi di gluteoplastica sono aumentate del 24% nel 2019 e di ben il 73% negli ultimi 5 anni. Successo decretato dalle molte celebrity che negli Stati Uniti si sono sottoposte a questa operazione e che, nelle sue diverse tipologie più o meno invasive applicate secondo le caratteristiche della paziente, comincia ad affermarsi considerevolmente anche in Italia.

Tecniche semi-permanenti: il Brasilian Butt Lift (BBL)

Fra entusiasmi e controversie, il Brasilian Butt Lift è la tipologia di intervento oggi più diffusa per gli inestetismi che riguardano il volume dei glutei, richiestissimo da chi desidera sfoggiare un fondoschiena che non passi inosservato. Si tratta di fatto di un’operazione chirurgica che prevede la rimozione di una certa quantità di grasso autologo in esubero da alcune zone del corpo della paziente (addome, fianchi, ginocchia, glutei) che, una volta ripulito dal sangue e dalle parti oleose, andrà poi iniettato nelle zone del gluteo in precedenza concordate grazie all’impiego di microcannule in modo da aumentarne le dimensioni e rimodellarne armonicamente la forma. Basato sulla tecnica del lipofilling, il BBL ha l’innegabile vantaggio di combinare due interventi in uno, permettendo al contempo la liposuzione del grasso in eccesso e un soddisfacente aumento di volume. Anche se apparentemente semplice, è tuttavia un intervento molto delicato che ha bisogno di mani esperte e di comprovate abilità chirurgiche, pena l’insorgenza di imprevisti e complicanze tutt’altro che trascurabili.

La gluteoplastica con protesi: rischi e innovazioni

Lì dove la paziente non presenti una quantità di adipe sufficiente a procedere con il lipofilling, i glutei scesi, svuotati o poco evidenti possono trovare la rotondità agognata grazie all’innesto di protesi sempre più sofisticate. Con il ricorso a questa tecnica, uno dei maggiori rischi è di fatto rappresentato dalla contrattura capsulare, provocata dalla reazione dell'organismo alla protesi glutea: la cicatrice che si forma intorno alla protesi potrebbe essere estesa , provocando dolore nel tempo e compromettendo il risultato estetico dell'intervento. Un inconveniente che oggi è possibile bypassare grazie a una nuova tecnica di gliuteoplastica: mentre gli innesti tradizionali avvenivano sotto o sopra il muscolo, oggi si preferiscono protesi intramuscolari, le quali, posizionate all’interno del muscolo grande gluteo, evitano il pericolo di rigetto e garantiscono un risultato naturale e duraturo. 

Contenuti originali Chirurgia Plastica Estetica a cura del Prof Mario Dini

Articolo scritto dal Professor Mario Dini medico chirurgo Laureato all'Università degli Studi di Firenze e specializzato in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso l'Università degli Studi di Catania. Abilitato alla professione medica sia in Italia che negli U.S.A. e in Canada (Usmle). Già Primario del Reparto Universitario-Ospedaliero di Chirurgia Plastica del Centro Traumatologico Ortopedico (CTO) dell'Azienda Ospedaliera di Careggi e Professore Associato della Cattedra di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica dell'Università degli Studi di Firenze. Mario Dini ha partecipato a tirocini e aggiornamenti presso la Thomas Jefferson University di Philadelphia, l'Università di Porto Alegre in Brasile e l'Università di Parigi. Il Prof. Mario Dini ha all'attivo oltre 12000 interventi chirurgici e autore di oltre 160 pubblicazioni.