LA COLLAGENASI COME SOLUZIONE AL PROBLEMA DEL RIGETTO DELLE PROTESI MAMMARIE

Protesi al Seno: Collagenasi per Problemi e Sintomi di Rigetto

La mastoplastica additiva è l'intervento più diffuso di chirurgia estetica, e si contano al mondo quasi 10 milioni di copie di protesi nel mondo occidentale per questo tipo di intervento.

Una delle poche complicanze ma fra le più indesiderate che si possono avere con le protesi mammarie è la cosiddetta contrattura capsulare.
La contrattura capsulare, detta anche più comunemente rigetto alle protesi mammarie, non è altro che una reazione fibrosa e cicatriziale interna del nostro organismo nei confronti di un corpo estraneo, la protesi mammaria, che cerca di isolare questa struttura sconosciuta al corpo stesso. Il cosiddetto rigetto o contrattura delle protesi mammarie era una complicanza molto frequente negli anni '60 e '70, quando queste protesi sono state utilizzate inizialmente, e contavano circa il 40% delle pazienti operate mastoplastica additiva.
Negli ultimi 10-15 anni vuoi per il miglioramento dei materiali protesici vuoi per il miglioramento anche delle tecniche chirurgiche, la percentuale di contrattura capsulare a seconda dei vari autori si attesta fra 1% e il 5%.
La collagenasi del Clostridium Histolyticum potrebbe essere la soluzione definitiva per il trattamento del rigetto delle protesi mammarie.
Numerose metodiche sono state utilizzate per cercare di ridurre ancora questa percentuale, come l'utilizzo di anti-infiammatori blandi come il Zefirlukast, oppure tecniche di lipofilling, ancora il gel piastrinico, oppure come alcuni studiosi americani stanno cercando di fare, utilizzare una nuova sostanza prodotta dal Clostridium histolyticum.
Questo microrganismo produce infatti una collagenasi, un enzima capace di frammentare e ridurre al minimo le fibre collagene, che è stata utilizzata in vitro, quindi in laboratorio, e ha prodotto sulle cavie dei risultati molto soddisfacenti riducendo praticamente a zero il rischio di contrattura capsulare e quindi di rigetto della protesi.
Per quanto dimostrato negli studi preliminari in laboratorio questa collagenasi potrebbe essere davvero la soluzione definitiva per ridurre a zero i casi di indurimento di protesi e rigetto ovvero contrattura capsulare nelle mastoplastiche additive. Ci vorrà però ancora un po' di tempo perché questa sostanza possa essere immesso sul mercato.
Contenuti originali Chirurgia Plastica Estetica a cura del Prof Mario Dini

Articolo scritto dal Professor Mario Dini medico chirurgo Laureato all'Università degli Studi di Firenze e specializzato in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso l'Università degli Studi di Catania. Abilitato alla professione medica sia in Italia che negli U.S.A. e in Canada (Usmle). Già Primario del Reparto Universitario-Ospedaliero di Chirurgia Plastica del Centro Traumatologico Ortopedico (CTO) dell'Azienda Ospedaliera di Careggi e Professore Associato della Cattedra di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica dell'Università degli Studi di Firenze. Mario Dini ha partecipato a tirocini e aggiornamenti presso la Thomas Jefferson University di Philadelphia, l'Università di Porto Alegre in Brasile e l'Università di Parigi. Il Prof. Mario Dini ha all'attivo oltre 12000 interventi chirurgici e autore di oltre 160 pubblicazioni.