IL GHIACCIO CHE ELIMINA IL GRASSO: CRESCE IN ITALIA LA CRIOLIPOLISI

Arrivata dagli Stati Uniti è entrata in Italia in punta di piedi, ma adesso i medici ne parlano all'interno dei maggiori congressi. Perché? Perché il trattamento è richiesto dai pazienti, soprattutto coloro che seguono i Social dove è facile imbattersi in personaggi sportivi che si sottopongono ai trattamenti con il ghiaccio per rigenerarsi. La crioterapia ha preso spazio nella medicina sportiva e ad iniziare dai calciatori, gli atleti ne fanno uso per riprendersi dallo sforzo di una prestazione. Negli ultimi due anni prima Il XIX congresso internazionale di Medicina estetica Agorà di Milano e poi il XXXIX Congresso Sime, Società italiana di medicina estetica di Roma hanno trattato l'argomento.

La combinazione di acqua fredda e calda è alla base delle terapie naturali, fa parte della storia del termalismo, ma nel settore estetico il ghiaccio assume un ruolo interessante associato agli inestetismi dovuti alla presenza di tessuti adiposi.

Lo stretto controllo medico, previa conoscenza del paziente, è determinante per garantire la sicurezza del procedimento che si presenta combinato. Le recenti pratiche tendono, infatti, ad un trattamento che vede applicate contemporaneamente carbossiterapia e criolipolisi. Di cosa parliamo? Nella criolipolisi il ghiaccio elimina il grasso. Nella carbossiterapia si effettuano iniezioni di anidride carbonica.

La criolipolisi elimina il grasso in eccesso congelando il tessuto adiposo. Si raffredda la cute fino ad una temperatura vicina allo zero per un periodo compreso tra trenta e sessanta minuti. Questo elimina le cellule adipose inducendo l'apoptosi, senza danneggiare la cute. Meccanismo apoptotico e processo infiammatorio indotto portano al riassorbimento a tre mesi dall'intervento.

Nella carbossiterapia viene somministrata anidride carbonica allo stato gassoso per via sottocutanea o per via intradermica attraverso degli aghi di piccolissime dimensioni. La CO2 influenza il metabolismo dei lipidi, provocando l'aumento della biodisponibilità dell'ossigeno necessario per i processi di ossidazione lipidica.

La crioterapia invece, ad elevate temperature al di sotto dello zero, coadiuvata dall'azoto liquido, nasce in Giappone per poi arrivare negli Stati Uniti e in Europa. Oggi è impiegata nella medicina sportiva, ma la ricerca è molto attiva nell'analizzare la risposta fisiologica alle terapie al fine di poterne certificare al meglio i risultati.

Contenuti originali Chirurgia Plastica Estetica a cura del Prof Mario Dini

Articolo scritto dal Professor Mario Dini medico chirurgo Laureato all'Università degli Studi di Firenze e specializzato in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso l'Università degli Studi di Catania. Abilitato alla professione medica sia in Italia che negli U.S.A. e in Canada (Usmle). Già Primario del Reparto Universitario-Ospedaliero di Chirurgia Plastica del Centro Traumatologico Ortopedico (CTO) dell'Azienda Ospedaliera di Careggi e Professore Associato della Cattedra di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica dell'Università degli Studi di Firenze. Mario Dini ha partecipato a tirocini e aggiornamenti presso la Thomas Jefferson University di Philadelphia, l'Università di Porto Alegre in Brasile e l'Università di Parigi. Il Prof. Mario Dini ha all'attivo oltre 12000 interventi chirurgici e autore di oltre 160 pubblicazioni.