ESPLODE LA MODA DELLA RINOPLASTICA SECONDARIA

La rinoplastica è l’intervento di chirurgia plastica estetica più diffuso in Italia: si tratta di un’operazione a cui ricorrono indistintamente uomini e donne, sia per motivi funzionali (difficoltà respiratoria) sia per motivi esclusivamente estetici. 

Ma la tendenza che si sta affermando negli ultimi anni è la cosiddetta rinoplastica secondaria, vale a dire una seconda rinoplastica che serve a correggere eventuali errori o criticità sopraggiunte dopo un primo intervento di chirurgia al naso ovvero una rinoplastica primaria

Il naso è collocato al centro del viso, per questo non è difficile capire che la sua posizione lo rende il dettaglio del viso sul quale lo sguardo si concentra istintivamente. Per valutare l' armonia complessiva del viso è impossibile prescindere dal naso. Non è un caso che dinanzi alla domanda su quale parte del corpo si sarebbe disposti a cambiare, l’80% delle risposte riguarda il naso. 

Per tali motivi quando si decide di modificare la forma del proprio naso bisogna rivolgersi a uno specialista della materia così da evitare quanto più possibile di dover rimediare con una successiva operazione.

Il ritocchino bis: la rinoplastica secondaria

Tra le nuove tendenze che riguardano l' intervento di rinoplastica, vi è quella del secondo ritocchino, con funzione correttiva. Se i risultati della prima rinoplastica non sono soddisfacenti, o i canoni estetici sono variati, molti uomini e donne ricorrono sempre più massicciamente alla rinoplastica secondaria

Un secondo intervento al naso può essere richiesto sia per ragioni estetiche che per problematiche legate alla respirazione o per un difetto dovuto a un trauma. Può capitare che il primo intervento non sia riuscito a correggere tutte le problematiche per esempio dovute a una malformazione o a una lesione. Ma sempre più di frequente capita di voler ricorrere a un nuovo intervento perché si è rimasti insoddisfatti della prima rinoplastica. 

Va però detto che la rinoplastica secondaria proprio perché si interviene su una zona già manomessa è un'operazione molto più delicata della precedente. In ogni caso perché si possa intervenire una seconda volta è indispensabile che siano trascorso il giusto tempo (in genere dagli 8 mesi in su) per valutare bene e con oggettività i risultati della prima operazione. 

Perché si decide di ricorrere a una rinoplastica secondaria

Le statistiche ci dicono ch e l'intervento di rinoplastica è tra i primi a essere richiesti sia dalle donne che dagli uomini, paradossalmente un così consistente aumento di richieste comporta anche un numero maggiore di pazienti insoddifatti. In molti casi il secondo intervento si rende necessario per apportare correzioni minime, in altri casi invece bisogna intervenire per rimediare a un intervento precedente: è il caso ad esempio di un'operazione di rimodellamento del setto nasale che ha effettivamente eliminato il difetto principale, un gibbo o una gobba, ma non si è opportunamente intervenuto sulle strutture, ossa e cartilagini, e quindi il risultato risulta non soddisfacente.

Dorso del naso e punta sono le parti su cui più frequentemente si concentrano le correzioni alla prima rinoplastica. Intervenire su un naso già operato una volta però è una manovra molto delicata che deve essere valutata attentamente dal chirurgo. Così come per la rinoplastica primaria anche per la rinoplastica di revisione o secondaria è fondamentale rivolgersi a uno specialista della materia. Non tutti i chirurghi plastici sono specializzati nella chirurgia del volto, per questo bisogna scegliere con oculatezza e informarsi a dovere sul curriculum del chirurgo prima di sottoporsi a un secondo intervento. 

Cosa può correggere una rinoplastica secondaria 

Come per una rinoplastica primaria ancora più nel caso di un intervento di rinoplastica di revisione la professionalità del chirurgo è dirimente. Un secondo intervento al naso va preso in considerazione solo se si è fermamente convinti e se è davvero necessario. Lo specialista deve innanzitutto valutare come il naso del/della paziente ha risposto agli interventi precedenti e quindi prevedere nuove cicatrici che deriveranno dal secondo intervento. 

Solo a questo punto si potrà pianificare l'intervento chirurgico più efficace sulla base del risultato che si vuole e si può realisticamente ottenere. A fare da modelli per gli interventi di rinoplastica secondaria sono come spesso accade celebrità che hanno optato, dopo una prima operazione, per un risultato più naturale, abbandonando il vecchio canone del nasino sottile, scavato e con la punta piccola e all’insù. 

Tra le donne i modelli più riprodotti si basano su dive che si sono sottoposte ad interventi di rinoplastica secondaria per ritornare ad un modello dritto o leggermente curvo, elegante e naturale. Tra gli uomini, invece, decade completamente il vecchio modello femminizzato, anch’esso sottile, leggermente scavato e dalla punta piccola; anche per la rinoplastica maschile sia primaria che secondaria le richieste si orientano sempre di più verso la riduzione di nasi troppo grandi o difetti ancora troppo visibili. 

L'importanza della simulazione al computer per un naso ideale 

Ad aiutare i chirurghi plastici estetici nell’impresa di dare al paziente un’idea visibile di quale possa essere il risultato di una rinoplastica secondaria, vi sono le simulazioni al computer

Grazie a programmi dedicati, si può visualizzare al paziente l’effetto del modello desiderato sul suo volto, in modo da capire quale potrebbe essere il risultato e, eventualmente, correggerlo per un effetto maggiormente naturale, capace di armonizzarsi meglio con tutti gli altri elementi del viso. In tal modo si cerca di eliminare la possibilità che dopo una rinoplastica bis si senta l'esigenza di un ritocchino “tris”.

Contenuti originali Chirurgia Plastica Estetica a cura del Prof Mario Dini

Articolo scritto dal Professor Mario Dini medico chirurgo Laureato all'Università degli Studi di Firenze e specializzato in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso l'Università degli Studi di Catania. Abilitato alla professione medica sia in Italia che negli U.S.A. e in Canada (Usmle). Già Primario del Reparto Universitario-Ospedaliero di Chirurgia Plastica del Centro Traumatologico Ortopedico (CTO) dell'Azienda Ospedaliera di Careggi e Professore Associato della Cattedra di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica dell'Università degli Studi di Firenze. Mario Dini ha partecipato a tirocini e aggiornamenti presso la Thomas Jefferson University di Philadelphia, l'Università di Porto Alegre in Brasile e l'Università di Parigi. Il Prof. Mario Dini ha all'attivo oltre 12000 interventi chirurgici e autore di oltre 160 pubblicazioni.