AD OGNI LEONE LA SUA CRINIERA: IN AUMENTO I TRAPIANTI DI CAPELLI IN ITALIA

In aumento i trapianti di capelli in Italia: nel 2015 solo il 2% della popolazione italiana che presenta i sintomi della calvizie si è sottoposta ad un intervento di trapianto dei capelli, una percentuale irrisoria se si tiene conto che la calvizie affligge 8 uomini su 10 e 1 donna su 4. Secondo recenti statistiche, l’Italia è al 7° posto al mondo tra i paesi con maggior percentuale di popolazione calva al mondo (39,01%), di poco sotto a Stati Uniti (39,04%) e Regno Unito (39,23%). Al primo posto spiccano, invece, Repubblica Ceca (42,79%) e Spagna (42,60%).

I numeri della calvizie mondiale sono enormi e i rimedi alla calvizie stanno fiorendo ovunque: tra le mete preferite dagli italiani vi sono alcune cliniche sul territorio nazionale e la Turchia, che sta creando un vero e proprio business sul trapianto di capelli, unica vera soluzione della calvizie, che non risolve completamente il problema, di natura genetica, ma che permette, se seguiti da un medico, di riconquistare e imparare a conservare la vostra criniera. 

L’operazione chirurgica in sé non è tra le più semplici e richiede un’equipe di specialisti: oltre al chirurgo plastico anche infermieri specializzati nella conservazione dei follicoli impiegati per il trapianto. Inoltre, proprio perché la calvizie dipende da fattori genetici, per quanto il trapianto permette la ricostruzione di una chioma naturale, sono successive, poi, altre operazioni meno invasive per il contenimento della naturale perdita di capelli. 

In seguito ad un trapianto di capelli, infatti, di solito si procede con l’applicazione delle cure alla calvizie non chirurgiche, come la mesoterapia, le terapie galeniche e il PRP (Plasma Ricco di Piastrine), tecniche che contengono la caduta attraverso il rinforzo dei follicoli. Questi metodi sono anche impiegati da uomini affetti solo da forme parziali di calvizie, adatti al contenimento e al rafforzamento. Per chi, invece, risulta essere affetto da forme di calvizie totali o quasi, il recupero della propria criniera non può che avvenire chirurgicamente. Le tecniche adottate sono fondamentalmente due

  • La DHI (Direct Hair Implanation), che comporta l’escissione di una porzione di pelle della nuca, in modo che contenga circa 4000 unità follicolari. Il trapianto dei follicoli avviene immediatamente sulla cute dopo l’estrazione, velocizzando il trapianto e rendendo l’effetto finale molto vicino ad una normale chioma folta. Solitamente immediatamente al trapianto con tecnica DHI si registra un’iniziale crescita seguita da una perdite: non allarmatevi poiché è la seconda ricrescita che segnerà riuscita dell’operazione. 
  • La seconda tecnica, lo STRIP, comporta il prelievo di una zona della nuca ricca di capelli, che poi viene suturata direttamente col cuoio capelluto, lasciando una cicatrice molto sottile e coperta dai capelli. Con la STRIP, a fronte di una maggiore difficoltà dell’intervento, si registrano tassi di successo maggiori e operazioni meno stressanti sui follicoli. 

Gli effetti del trapianto, qualsiasi sia la tecnica impiegata, diventano visibili solo dopo una decina di mesi, motivo per cui il trapianto di capelli costituisce un vero e proprio investimento per il futuro. Non sono pochi gli uomini dell’industria dello spettacolo che hanno fatto ricorso al trapianto di capelli e spesso, tranne in casi particolari di combinazioni genetiche, il trapianto attecchisce bene e, con le dovute cure, permette ad ogni uomo di riappropriarsi dei propri capelli.

I numeri del turismo sanitario sul trapianto dei capelli (circa 70.000 lo scorso anno solo in Europa) stanno portando ad un sempre maggior interesse nella ricerca di tecniche e soluzioni di trapianto sempre più innovative e all’avanguardia, capaci di dare risultati migliori riducendo l’invasività dell’intervento.

Si tratta di un settore tutto occidentale in quanto sono le popolazioni europee (e di conseguenza gli abitanti del Nord America) ad essere maggiormente esposti al fenomeno, mentre le popolazioni asiatiche e africane presentano percentuali di persone affette da calvizie inferiori al 20%.

Contenuti originali Chirurgia Plastica Estetica a cura del Prof Mario Dini

Articolo scritto dal Professor Mario Dini medico chirurgo Laureato all'Università degli Studi di Firenze e specializzato in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso l'Università degli Studi di Catania. Abilitato alla professione medica sia in Italia che negli U.S.A. e in Canada (Usmle). Già Primario del Reparto Universitario-Ospedaliero di Chirurgia Plastica del Centro Traumatologico Ortopedico (CTO) dell'Azienda Ospedaliera di Careggi e Professore Associato della Cattedra di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica dell'Università degli Studi di Firenze. Mario Dini ha partecipato a tirocini e aggiornamenti presso la Thomas Jefferson University di Philadelphia, l'Università di Porto Alegre in Brasile e l'Università di Parigi. Il Prof. Mario Dini ha all'attivo oltre 12000 interventi chirurgici e autore di oltre 160 pubblicazioni.